L’ambito della formazione rivolta a sorelle anziane e/o ammalate
E’ un servizio di animazione nato con l’unificazione delle tre ispettorie piemontesi che ha come obiettivo dare un supporto concreto alle sorelle anziane e malate, dell’intera grande ispettoria, ma in particolare alle dieci Comunità con sorelle malate e in riposo: Caluso, Giaveno, Nizza-M. Angela Vespa, Nizza S.Giuseppe, Roppolo, Orta, S. Salvatore, Torino-M.Mazzarello, Torino-Sassi, Torino-S.Giuseppe. Vede la presenza a tempo pieno della Consigliera ispettoriale e di altre due sorelle che in maniera diversa offrono una preziosissima collaborazione accanto alle sorelle bisognose di accompagnamento fisico e spirituale. Ci sono le Sorelle infermiere che mettono a disposizione la loro competenza professionale e la loro esperienza nel dare consigli, orientare interventi, rassicurare direttrici e sorelle che domandano “aiuto”. E’ impegno particolare dell’Ambito aiutare a creare le condizioni perché le sorelle anziane possano tradurre in comportamenti concreti l’articolo 106 delle Costituzioni: “La risposta sempre rinnovata alla grazia della vocazione…” E’ pure suo impegno aiutare le sorelle a riconoscersi in quella categoria di anziani i quali, come – diceva Frère Roger -capiscono con l’intelligenza del cuore; con amore ricollocano nella verità dell’essere i giovani e gli adulti; sanno discernere in essi la parte migliore e fanno così sgorgare acque rimaste fino allora nascoste”; a capire che la vecchiaia non l’età dell’anima; a non congedarsi dalla vita anzitempo, ma industriarsi a cercare tutto ciò che contribuisce a mantenersi vive e attive; a rimanere a contatto con la gente, amarla, a vibrare per ciò che accade nel mondo; a coltivare interessi; a lasciarsi coinvolgere in qualche lavoro, grande o piccolo non importa: a ‘essere generose e felici FMA’… “fino all’ultimo respiro, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime!” Si pone ancora un obiettivo: “Rendere consapevoli le sorelle, non ancora anziane dell’Ispettoria, che è necessario “studiare ed educarsi” all’anzianità perché questa sia accolta col suo carisma e vissuta come “saggezza condivisa”, come “tempo d’oro”, come “possibilità da accogliere”- non a tutti concessa – per… “ amare di più’!”