MORNESE: SANTA E IMPRENDITRICE

Il sabato 12 c.m. si è avuto ad Ovada un evento speciale. Ovada è la cittadina più vicina a Mornese, per cui il territorio di Mornese fa parte dell’Ovadese. L’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato ha dato vita ad una iniziativa originale nell’’ambito della festa della donna: portare alla conoscenza della gente donne che hanno dato alla comunità del  territorio un apporto professionale, culturale, religioso… degno di nota, e questo si ripeterà ogni anno. Chi la prima? S. Maria Domenica Mazzarello, grazie ad exallieve, in particolare ad una, da cui siamo state contattate. E’ Marisa Mazzarello, originaria di Mornese. Exallieva dei corsi di formazione specialistica del CIOFS-FP Piemonte. Ci ha chiesto di partecipare all’ evento presentando la figura di questa donna santa del secondo Ottocento, sia nella sua spiritualità sia nella  capacità imprenditoriale.

Il locale dell’Enoteca era affollato, l’ascolto attento e carico di interesse. Dopo il saluto, delegato, del Sindaco di Mornese, si sono succedute la presidente dell’Associazione Marchesi del Monferrato, Emiliana Conti; Stefania Olivieri, del CDA dell’Enoteca Regionale, il tutto moderato dal Vice Sindaco di Ovada, Sabrina Caneva e totalmente condiviso dal Presidente dell’Enoteca Mario Arosio. Erano presenti varie suore della comunità di Mornese.

Suor Maria Vanda Penna ha presentato brevemente la figura di S. Maria Mazzarello delineandone la storia  secondo l’intreccio della profonda spiritualità e del suo farsi carico delle problematiche sociali di povertà che colpivano, allora come oggi, soprattutto la donna. Lei non conobbe mai la prima enciclica sociale della Chiesa, la Rerum Novarum, ma nella sua attività se ne vede un anticipo, opera certamente dello Spirito Santo e di uno sguardo acuto sulla realtà del suo tempo. Il mettere in piedi, allora, un laboratorio, vera e propria sartoria, per le ragazze di Mornese e dintorni ha oggi dell’incredibile. Prodotti perfetti, perché fatti con l’intenzione che “ogni punto d’ago sia un atto di amor di Dio”.

Poi l’incontro con Don Bosco promosso da Don Domenico Pestarino e la vita che cambia. Si profila il nuovo Istituto, che nasce il 5 agosto del 1872 con la professione religiosa delle prime undici FMA,tutte  appartenenti alla  Pia Unione delle Figlie di Maria Immacolata. Il laboratorio continua, ma subito nascono oratorio e scuola, tutto per l’educazione delle bambine e delle ragazze, e così anche quando Don Bosco da Mornese le trasferisce a Nizza Monferrato.

Alla sua morte (44 anni) S. Maria Mazzarello lascia 26 comunità in quattro Stati, 139 suore e 50 novizie.

Qui sono le radici dell’oggi che dà speranza: circa 11.000 FMA nei cinque continenti, 10632 opere educative, 1.618540 destinatari, 54816 collaboratori laici.

Nel celebrare il i50° dell’Istituto , si può solo ringraziare.