Benvenuto tra noi, Don Bosco! Ti abbiamo atteso, ora sei qui! Sono le ore 14.00 del 17 dicembre quando il furgoncino contenente l’Urna di Don Bosco arriva alla rotonda di Roppolo e, scortata da una pattuglia di carabinieri, sale la strada del Castello in via Petiva, 1 ed entra in Casa nostra. Siamo pronte ad attenderlo, emozionate quanto mai. E con noi tanta gente, tanti bambini che si fanno attorno all’Urna e salutano Don Bosco con il lancio dei palloncini colorati. L’Urna viene portata nella cappella al 2° piano, stracolma di gente, collocata nel presbiterio e illuminata. Quando è pronta scoppia un fragoroso battimani e la corale intona : “Giù dai colli”.
E poi… una felice sosta di tre ore in compagnia di Don Bosco, guidata dal fortissimo Don Arnaldo Scaglioni, suddivisa in tre tempi: momento celebrativo con il saluto del Sindaco sig. Giorgio Boltri, della Direttrice Sr Bertilla Stecca, delle altre Autorità presenti. Non mancano le voci canore dei bambini, il saluto delle catechiste, degli animatori dell’Oratorio, del Presidente della Banda Musicale, del Comitato Mamme, del Gruppo di San Vincenzo ecc. In questo momento celebrativo si alternano i canti della corale: “Padre, Maestro ed Amico” e “Sul tuo prato è cresciuto…”
Segue il momento meditativo, sempre guidato da Don Arnaldo Scaglioni. Si caratterizza dalle riflessioni sul “sogno” di Don Bosco, sulle sue intuizioni: la santità; “Ti darò una Maestra”; con una preghiera corale a Don Bosco e “il segno di croce salesiano”: ragione religione, amorevolezza. In questa intensa e commovente meditazione si alternano i canti: “C’era una volta” e “Ausiliatrice Vergine bella”.
Il terzo momento è quello narrativo che evoca il motto di Don Bosco “da mihi animas”; la sua formula: A + B – C, con il messaggio di Don Bosco: “Caro amico…” Tutto questo tra i canti: “Don Bosco la gloria dei cieli” e “Salve, Don Bosco santo”.
Una sosta di quasi tre ore ha svuotato e riempito la cappella per tre volte consecutive per dar spazio a tutti.
Alle ore 17.00 L’Urna ridiscende sulla strada dove l’attende la Banda Musicale e, con i canti tradizionali salesiani, si sfila in processione con le fiaccole fino alla chiesa parrocchiale di Roppolo Piano. Alle 17.45 solenne S. Messa concelebrata dal Vescovo mons. Gabriele Mana con i Parroci del Basso Biellese, alla presenza dei Sindaci e delle Autorità, cantata dai bambini e ragazzi di Roppolo e partecipata dall’assemblea.
Nell’omelia il Vescovo di Biella, commosso, dà sfogo al suo amore a Don Bosco e alla sue opere presenti in Diocesi. Bello l’offertorio preceduto da una elegante danza di bambine in costume paesano e rappresentativo di tutte le Associazioni presenti a Roppolo. Per ultimo viene portato all’altare un quadro di Don Bosco come dono alla Parrocchia in memoria del passaggio dell’Urna di Don Bosco; il Sindaco del paese rivolge al santo dei giovani una sentita e calda preghiera di intercessione.
Dopo la solenne Celebrazione Eucaristica l’Urna torna in piazza per il saluto finale della Banda. Viene poi collocata sul furgoncino e, in forma privata, risale a casa nostra per il tempo della cena dello staff e del gruppo accompagnatori. E’ presente il responsabile Don Luca Barone, il Direttore di Vigliano Don Marco Casanova e i volontari. Alle ore 20,30 diamo ancora un ultimo saluto all’Urna rinchiusa nel furgoncino già pronto a partire per Vigliano.
Che dire? Una giornata ricca di emozioni, di lacrime e di gioia incontenibile che ha visto tutto il paese di Roppolo compatto nella preparazione, nell’attesa, nella conduzione di questa giornata straordinaria. Tutto si è svolto nel migliore dei modi con il fervore e la fede robusta dei Roppolesi. Abbiamo notato che “il Santo dei giovani “è di casa” in questo paese piccolo e creativo. E non solo: il suo passaggio ha lasciato segni visibili di grazie spirituali ricevute.
Anche il tempo è stato benigno. Il freddo, non troppo pungente, il sole splendido e tiepido in un cielo azzurro e terso. Il passaggio della processione tra le case del paese con l’Urna e le fiaccole, ha reso l’atmosfera già natalizia, più spettacolare. Le montagne lontane, cariche di neve, pennellate dagli ultimi raggi del sole, sotto un cielo blu ricamato dal tramonto, si univano alla lode e al canto della gente che ringraziava felice: “Don Bosco, ritorna a Roppolo” e rimani con noi.