Nizza. “Non c’è futuro senza memoria del passato” quest’aforisma di Primo Levi e di molti altri studiosi prima e dopo di lui, ci fa comprendere il valore di un Archivio Storico, che ci consegna le testimonianze del passato in vista della costruzione del futuro. L’Archivio Storico “N. S. delle Grazie” di Nizza Monferrato, frutto di una appassionata e competente ricerca, iniziata nel 2013 da Sr. Paola Cuccioli, mediante il materiale documentario, descrive la storia delle FMA in Piemonte dalla fine del XIX secolo fino a nostri giorni. Una storia che rivela le radici del carisma e le testimonianze di santità che proprio nella terra monferrina, prima a Mornese e poi a Nizza, hanno reso fecondo l’Istituto fondato da Don Bosco e Madre Mazzarello.
Venerdì 20 ottobre, alle 17, con il taglio del nastro da parte della Visitatrice Sr, Phyllis Neves, è stata inaugurata la Mostra “Irrevocabilmente …fino al settimo cielo”, ispirata alle parole della Ven. Sr. Teresa Valsè Pantellini, proprio nella Chiesa del S. Cuore dove c’è la sua tomba. I visitatori hanno potuto ammirare i quadretti a china (anno 1930) che descrivono la vita della Venerabile, le lettere e i documenti originali raccolti per la sua causa di canonizzazione, le tavolette di Giovanni Battista Carpanetto, illustranti la vita di S. Maria Mazzarello, un grande libro di catechismo illustrato, antichi stendardi e altri interessanti reperti degli inizi dell’Istituto della “Madonna”. Hanno suscitato grande ammirazione gli antichi strumenti di fisica di cui la Scuola si era dotata fin dall’inizio della sua attività, sempre al passo con i tempi sull’esempio di Don Bosco.
La giornata di sabato 21 è stata dedicata all’approfondimento del tema della testimonianza di santità feriale che emerge dagli archivi.
Il Sig. Maurizio Martino, vice presidente della Pro-Loco di Nizza, ha moderato l’iter dei lavori, che si sono aperti con il saluto della Superiora Generale. Sr. Yvonne Reungoat, letto dalla Segretaria del Consiglio Generale, Sr. Piera Cavaglià, del sindaco di Nizza, Simone Nosenzo, del Vicario Generale, mons. Paolino Siri, che, riferendosi alla presenza delle FMA nei cinque continenti, ha richiamato l’espressione di Carlo V, scherzosamente affermando “Sulle case delle FMA non tramonta mai il sole”.
L’intervento di don Gianluca Popolla, incaricato dai Vescovi della CEI per la custodia e la valorizzazione dei beni culturali delle 17 diocesi del Piemonte, ci ha permesso di comprendere l’importanza dei documenti d’archivio che sono come “il DNA della nostra storia”.
Padre Vincenzo Criscuolo, OFM Cap. ci ha affascinato con la descrizione di come sono mutati lungo i secoli i processi per la beatificazione e canonizzazione dei servi di Dio fino all’intervento di S. Giovanni Paolo II nel 1983.
Il pomeriggio è stato dedicato alla “Santità Salesiana” che merita di essere descritto da un articolo della prossima settimana.
Il concerto “Note d’Archivio” della Corale “Don Bosco” di Nizza e “S. Cecilia” di Visone ci hanno deliziato a conclusione di una giornata significativa per la vita dell’Istituto della “Madonna”.
F.LO.
comunicato stampa post inaugurazione