Una bella recita di fine anno scolastico ha colmato il pomeriggio domenicale alla materna “Duchessa di Genova” di spontaneità, gioia e tanti applausi. Leprotti, anatroccoli e cerbiatti hanno presentato “La gabbanella e il gatto che le insegnò a volare”, liberamente adattato alla storia di Luis Sepùlveda ambientata nel porto teutonico di Amburgo.
Una piacevole brezza ed il tempo clemente ha accompagnato un meriggio familiare, sotto un cielo cangiante fra sole e grandi nubi grigie che hanno immalinconito un po’ i presenti: come i saluti di suor Alida che, dopo 9 anni passati a San Giusto (e 40 complessivi nel mondo dell’asilo), lascia l’incarico, portando con sé nel proprio cuore tutti i bambini passati in questi anni sangiustesi. Suor Alida ha salutato tutti, ricordando la recente frase di papa Francesco: “Se non custodisci il creato, lui ti distruggerà” (come nella storia portata in scena, l’onda nera di petrolio che macchia il mare). Lo spettacolo è iniziato con arancioni, verdi e rossi accompagnati in scena per mano dalle maestre, con il susseguirsi delle simpatiche scenette della storia: i topolini che escono dai tombini, i gatti, l’incontro del gatto Zorba con la gabbiana Kengah (travolta dall’onda nera di petrolio in mare) che gli affida il proprio uovo, la nascita della gabbianella Fortunata, il suo volo finale nel cielo infinito grazie alla frase- sprone “vola solo chi osa farlo”.
Tanti i momenti che hanno contraddistinto le due ore passate assieme fra canti, dialoghi, battiti ed agitar di mani. La gabbianella che riesce a volare coi suoi amici piumati viene rappresentata coi bimbi che sollevano un telo color arcobaleno, aiutati dal vento e dalle insegnanti, una metafora della crescita dei piccoli che, grazie ai genitori ed agli insegnamenti imparano a spiccare i primi voli nel cielo della vita. Con i canti “Tante grazie a te “ e “Grazie per la vita” si sono voluti ringraziare tutti coloro che stanno vicini ai bambini, li amano, li guidano nel cammino; e Gesù, per aver ascoltato le loro preghiere dei giorni scorsi chiedendo d’avere una bella giornata da passare assieme. Non sono mancate le sorprese: dalla poesia dedicata a suor Alida e letta da un bambino “particolare e cresciutello”, impersonato dal presidente Dario Maurizio, agli omaggi alle maestre Mariella, Marianna, Manuela, Marzia e Naissa; e poi alla cuoca Anna ed alla preziosissima Franca. Anche a suor Alida non sono mancati l’affetto, l’abbraccio ed i baci dai suoi piccoli, e tanti omaggi dai ragazzi/e exallievi con palloncini colorati componenti una scritta (“Grazie suor Alida”) ed una Madonna in cammino con in braccio il Bambin Gesù “che ci accompagna sempre per la via”. “Oggi è la festa di tutti i bambini – ha concluso la religiosa – passati in questa scuola. Porto tutti con me e vi ricordo nella preghiera perché tutti possiate crescere e farvi onore nella vita con accanto Gesù e Maria. Questi 9 anni son passati in fretta, sempre con l’intento di aiutare a sviluppare le proprie capacità per essere felici e realizzati nel futuro. Vorrei restare, ma come 53 anni fa dico ancora una volta di sì al Signore, portandomi dove vorrà”. Al termine le immancabili promozioni per tutti i bambini, il saluto del parroco don Piero Gremo, il “ballo del qua-qua” di figli e genitori, il rinfresco in un pomeriggio calante e il ritorno festoso a casa. (Stefano Toscana – Il Risveglio popoare, basso canavese, 5 giugno 2014)