E’ diventato, ormai, un appuntamento annuale quello con il gruppo delle nostre giovani aspiranti, o meglio “giovani del Periodo di Verifica e Orientamento” che, per rendere più vivo e concreto l’approfondimento sulla Dottrina Sociale della Chiesa, sono invitate a vivere un’esperienza “sul campo” a diretto contatto con testimoni di solidarietà.
Anche quest’anno, approfittando delle celebrazioni per Maria Ausiliatrice e dei giorni di “vigilia” che sempre caricano Valdocco di un’atmosfera particolarmente pulsante di vita, sono approdate – contese fra “35 e 27” – ben 14 giovani “in cammino”, accompagnate dalle loro animatrici: Sr Anna e sr Cristina.
A noi, sr Julieta e sr Paola, era stato chiesto di organizzare per loro la giornata del 22 maggio: un confronto con la realtà di Porta Palazzo, per conoscere la nostra presenza e il progetto rivolto alle donne straniere, attivo ormai da sette anni sul territorio ed eventuali altri spunti sul tema della mobilità umana e dell’accoglienza della diversità culturale, come esperienza pastorale.
Abbiamo accolto anche quest’anno l’invito e la sfida del “metterci in gioco” di fronte alle nuove potenziali “generazioni di FMA” che, come tutte le “nuove generazioni” interpellano, si interpellano e provocano…
In mattinata l’impatto con la piccola grande realtà FMA di Porta Palazzo: piccola come micro realizzazione, ma grande per la rete costruita e attiva che ci permette, sebbene con poche risorse umane, di strutture e di finanziamenti, di realizzare percorsi di accoglienza e di accompagnamento non indifferenti.
Si parte sempre con una presentazione dell’opera, introdotta da un breve innesco di riflessione e preghiera, seguito da due video: “Semi di speranza” prodotto da Missioni Don Bosco nel 2009 che ben inserisce la presenza e la scelta di una comunità FMA a Porta Palazzo nel cammino dell’Istituto, come orientamento post capitolare. Un breve PPT, aggiornato sul progetto in atto, ormai abbastanza strutturato e consolidato dall’esperienza, completa la presentazione sempre arricchita dalle domande del gruppo che, spontaneamente scaturiscono dalla visione e dall’ascolto.
Dalla “proiezione” di una realtà poi si passa al “proiettarsi” dentro quella realtà: ci si mette in cammino per le vie del Borgo Dora, piuttosto che di Corso Regina, per assaporare dal vivo “il mondo” nostro vicino di casa…solo “l’odore” della mondialità può realmente convincere: la storia non torna indietro e la nostra scelta vocazionale, la nostra missione educativa, il Sistema Preventivo oggi non possono far finta che tutto questo non esista o sia solo un’ “emergenza”.
Il percorso è efficace, ma ancora più efficace è l’arrivo in Piazza della Repubblica, la panoramica del mercato all’aperto più grande d’Europa dove l’italiano è la lingua che fa eccezione, dove il colore chiaro della tua pelle stona e anche quello dei tuoi vestiti, come il tuo profumo… si prova un giusto disagio, che fa pensare…
Poi l’approdo in via Mameli, a ridosso della Piazza, nel nostro mini laboratorio traboccante di voci e di vita: le donne stanno salutando al termine della scuola di ricamo del giovedì. In cordata su per la scala a chiocciola viviamo un momento di incontro con Egitto, Marocco, Nigeria, Tunisia, Giordania, Perù, Ecuador…e anche un pezzetto d’Italia del Sud, che non guasta… sono frammenti, ma non occorre tanto per cogliere l’essenza: “Io con voi mi trovo bene!” direbbe don Bosco… la famiglia c’è anche qui…decisamente “allargata”!
Il “PVO” è messo alla prova: la riorganizzazione degli spazi! Trasformare i pochi metri quadri del laboratorio in “sala da pranzo” per accogliere non solo la pizza di Fiorenzo, ma la sorpresa del cous cous di Laila, coinvolta nell’accoglienza del gruppo! Anche assaporare i “sapori” dell’altro aiuta a comprenderne e ad apprezzarne i “saperi”!
E’ un pranzo di festa in cui tanti sono gli ingredienti: stupore, curiosità, disorientamento, meraviglia, confusione, domande, scoperte, conferme… finestre che si aprono su approcci diversi al senso di “essere e fare missione”, di rispondere alla vocazione salesiana, oggi, qui…
Il pomeriggio ci riporta al “35”, lungo via Cottolengo, che ci permette di rivisitare i “Santi Sociali” torinesi di oggi: capire cosa si vive al Cottolengo ad ogni pranzo e ad ogni sera, cosa è cambiato all’Ospedaletto della Marchesa e chi verrà prossimamente accolto nelle poderose strutture dell’Opera Pia Barolo, a proposito di Migranti! L’Ufficio Pastorale Migranti Diocesano in settembre si trasferirà proprio lì, in via Cottolengo, nostro vicino di casa e di servizio: una conferma ulteriore dell’efficacia di una presenza in questa zona…se la Migrantes si sposta proprio in questo quartiere ci sarà una ragione sociale valida, evidentemente!
Il “rientro” a “casa” in realtà è solo apparente e funzionale per motivi logistici!
Ospite e animatore del pomeriggio sarà Mohamed Ba, 50 anni, senegalese italianizzato e residente a Sulbiate (MI), musulmano collaboratore del PIME, Master in Cattolica (come docente) impegnato in percorsi di Educazione Interculturale in parecchie scuole di Milano di ogni ordine e grado, vittima di un’aggressione razzista a Milano nel 2009. Vivo e brillantemente carismatico, ci regala la sua esperienza e la sua concezione del mondo attraverso la visione e il commento di un Film Documento “Va’ pensiero”, che sarà provocazione per rielaborare in assemblea tutta la ricchezza ricevuta. Siamo “dentro” il 35, ma spiazzate da un mondo che ci invade e ci sovrasta!…spingendoci nuovamente e prepotentemente “fuori di noi”!
In salone, al 35, per questo incontro/evento abbiamo voluto raccogliere e invitare più volti: non solo le giovani del PVO, ma anche le Postulanti, le Volontarie della nostra Associazione 2PR, quelle del vicino Vides Laurita, i giovani dell’Animazione Missionaria ispettoriale con la loro referente sr Anna Maria Geuna, gli amici del gruppo missionario dell’Unità Pastorale di San Mauro, che accompagnano da anni il nostro progetto!
Anche la nostra Madre, sr Yvonne, a Torino per la Festa di Maria Ausiliatrice, ha voluto essere presente nel gruppo quanto mai vario ed eterogeneo, con il suo saluto affettuoso e incoraggiante, introducendo il pomeriggio.
Crediamo che investire per la formazione e mettere in rete buone pratiche sia vincente oltre che arricchente per lo scambio “plurale”, che moltiplica la “visione” a beneficio di tutti!
Così ci sembra sia stato, voluto e benedetto da Dio, il Dio che non ha nazionalità né, forse, religione, ma che tutti ci fa fratelli…
Dalla verifica a fine giornata, dalle risonanze delle nostre aspiranti, sono emerse riflessioni importanti, dal grande respiro…prospettive e visioni di umanità senza confini, consapevolezza di vizi e pregiudizi da riconoscere e sanare, anche in noi, nella stessa chiesa…
Onestà di lettura, di se stessi e del mondo, di un’educazione ricevuta e forse trasmessa, che va riletta e convertita, incarnata e valorizzata, potenziando ciò che di buono e sano pure c’è e va fatto emergere.
Grazie per il bene vissuto e condiviso… vorremmo fosse in prospettiva di continuità e di futuro: le aspiranti di oggi saranno, “ins hallàh”, le postulanti di domani, proprio qui a Torino, ad un passo da Porta Palazzo…potrebbe continuare un cammino di reciproco scambio e formazione per tutti a Porta Palazzo, che vorrebbe essere oltre che “Giornata di Formazione”, luogo di tirocinio pastorale quotidiano, aperto anche al postulato, oltre che alle giovani universitarie che già fanno parte della nostra “staf” di volontarie! Grazie a sr Anna e a sr Cristina, che ci hanno creduto!
Sr Julieta e sr Paola, Mohamed e ogni volto incontrato!