Aprire una nuova comunità è follia o risposta ad una nuova chiamata del Signore?
Questa la domanda che la richiesta del Vescovo di Saluzzo, Mons. Cristiano Bodo ha suscitato in noi Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Abbiamo lungamente riflettuto, pregato, dialogato, chiesto consiglio prima di arrivare ad una decisione. La logica puramente razionale ci avrebbe immediatamente portato a concludere che sarebbe insensato dare vita a una nuova comunità, impegnarci in un nuovo campo di missione, mentre noi, Figlie di Maria Ausiliatrice, in Piemonte ci stiamo riducendo di numero, con la conseguente progressiva chiusura di tante nostre presenze… Ma nello stesso tempo sentiamo la spinta di altre logiche: quella di Papa Francesco che ci invita fortemente ad intraprendere nuove strade per annunciare il Vangelo, uscendo dalle nostre sicurezze e da quello che abbiamo sempre fatto; sentiamo la spinta dei nostri Santi fondatori, Don Bosco e Madre Mazzarello, che hanno sempre riconosciuto nella voce del Vescovo l’eco della voce di Dio; quella della novità a cui la vita Consacrata oggi è chiamata; e non certamente ultima la spinta dei giovani che sono la nostra ragione di vita e che a Saluzzo ci attendono!
Ecco perché, da domenica 7 ottobre, a Saluzzo, all’Oratorio don Bosco, noi FMA siamo presenti con una comunità di tre suore. E siamo lì con il desiderio di stare, nella semplicità e familiarità del carisma salesiano, con il desiderio di collaborare, in comunione con la Chiesa locale e i sacerdoti, per l’educazione e l’evangelizzazione in particolare dei giovani. Saremo in mezzo alla gente, accanto ai giovani, per dire loro, con il cuore e lo stile di don Bosco, che abbiamo un solo desiderio: “Vedervi felici nel tempo e nell’eternità”.
sr Elide Degiovanni